Nelle settimane scorse ho presentato un’interrogazione per capire meglio i contorni di una vicenda gravissima e preoccupante.
Il Piemonte è una delle regioni italiane che si è distinta per il livello di professionalità con cui ha portato all’approvazione di numerosi atti amministrativi diventati modello in materia di reinserimento di soggetti autori di reato in strutture psichiatriche.
Nel febbraio 2010 veniva istituita una commissione tecnica composta da esperti, con esperienza decennale e amplissimi riconoscimenti, a cui era affidato il compito di elaborare un programma di lavoro con l’obiettivo di garantire strutture adeguate dal punto di vista dell’organizzazione, dei criteri etici e della professionalità.
Oggi Cota, per mano del suo Assessore alla Sanità Caterina Ferrero, cambia radicalmente la composizione della Commissione con membri sicuramente preparati, ma con meno esperienza nel campo e che, soprattutto, non dispongono di competenze nel merito dell’Assistenza Psichiatrica penitenziaria in quanto impegnati in altri ambiti. Naturalmente molto vicini al centrodestra.
Durante il mio intervento ho segnalato anche la preoccupazione circa l’eventuale ripetersi di fatti gravi accaduti in passato (l’omicidio di una giovane educatrice inserita in una struttura carente delle adeguate garanzie), di cui – nel caso – riterrò responsabile questa Giunta.
La risposta dell’Assessore Ferrero è stata del tutto insoddisfacente.
Ci torneremo su.
Qui di seguito il testo dell’interrogazione e della risposta.