Apprendo con stupore e preoccupazione le dichiarazioni di un importante membro della maggioranza di Governo, Marcello Dell’Utri, che oggi 5 maggio 2009 sui principali quotidiani nazionali definisce “Troppo buono” Benito Mussolini e “blande le leggi razziali” che tante vittime e deportazioni hanno causato durante il Secondo conflitto Mondiale. Non contento si lancia in avventate analisi storiche, definendo partigiani i repubblichini di Salò.
Il mio impegno politico e istituzionale in questi anni mi ha permesso di conoscere e collaborare con numerose realtà che testimoniano ancora oggi come sia forte e viva la coscienza civile degli italiani. La stessa coscienza civile che oggi penso sia stata dileggiata e calpestata dal Senatore Dell’Utri.
Vorrei ricordargli inoltre che recentemente il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato, praticamente all’unanimità, un ordine del giorno che, in riferimento alla “Proposta di legge del Parlamento n.1360 “Istituzione dell’Ordine del Tricolore e adeguamento del trattamento pensionistico di guerra”, dice no all’equiparazione tra partigiani e repubblichini.
L’ordine del giorno votato da numerosi Consigli provinciali e centinaia di Comuni del Piemonte ha portato all’avvio della campagna di mobilitazione “No 1360” che ha coinvolto numerose associazioni, partiti, cittadini semplici che hanno raccolto migliaia di firme in Piemonte in particolare e nel resto d’Italia. Firme che verranno recapitate al Presidente della Camera Gianfranco Fini.
Forse il Senatore Dell’Utri dimentica che lo stesso Presidente del Consiglio ha ritenuto inaccettabile tale equiparazione e ha pubblicamente annunciato il ritiro della Proposta di legge.
La pietà e il rispetto per i morti è fuori discussione, ma non si può mettere sullo stesso piano chi ha combattuto, anche inconsapevolmente, per la dittatura nazi-fascista, per le leggi razziali, per la violenza e per la sopraffazione rispetto a chi ha sacrificato la vita per la democrazia e la libertà che ci hanno permesso di essere un paese libero dove chiunque, compreso il Senatore Dell’Utri, può esprimere liberamente le proprie opinioni.
Penso che Dell’Utri sia l’unico convinto che i diarietti del Duce che possiede siano veri, quando tutti i maggiori esperti (grafologi e periti) affermano il contrario!
Comunque in molti che si arruolarono nell’RSI non sapevano della Shoah, come afferma lo stesso storico Roberto Vivarelli, che si arruolò giovanissimo nel fascismo repubblicano.
Anche perchè il dibattito sulla Shoah è emerso negli anni ’50!
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