Il discorso di insediamento del Presidente Cota e le sue prime uscite pubbliche hanno un comune denominatore: la demagogia sui costi della politica.
Cota dimentica o fa finta di non sapere che i suoi 6 assessori esterni costano 8,5 milioni di euro in più alla collettività piemontese. Alla faccia di quanto dichiarato negli anni passati da autorevoli esponenti della sua maggioranza come Ghigo, Burzi e Casoni, criticando la scelta di giunta esterna fatta dalla presidente Bresso.
Annuncia a tutti di rinunciare all’auto blu, ma omette che i suoi rimborsi chilometrici sulla tratta Novara-Torino pesano per circa 3000 euro mensili sulle casse regionali e che anche alcuni importanti assessori della Lega Nord (oltre quelli del Pdl) usano regolarmente auto blu e autista.
Altro tema “caldo” per Cota sono le consulenze della passata giunta. Ma i tra i primi provvedimenti è possibile trovare una consulenza di 120.000 euro per lo “sviluppo delle relazioni con gli organi di informazione nazionali e gli organi istituzionali dello Stato”.
Oppure l’incarico per la somma di 48.000 euro annui affidato all’ex direttore regionale del bilancio, oggi in pensione, mentre tra i 4 dirigenti e i quasi 100 funzionari dell’assessorato ci sono professionalità di assoluto livello.
Il presidente Cota non ha detto dove troverà le risorse necessarie. Forse da tagli ai servizi essenziali per i cittadini? O forse dalle richieste di tagli alla Sanità recentemente inoltrate ai direttori delle ASL?
Il Presidente Cota dovrebbe essere più coerente e avere maggior attenzione. La campagna elettorale è finita e non vorremmo ricordare questa giunta solo per i suoi annunci e la sua demagogia.