Sabato a Milano c’è stata la prima riunione dell’Assemblea Costituente del Partito Democratico. Come da vecchie tradizioni “comuniste” i delegati e gli invitati della lista A sinistra per Veltroni hanno organizzato un autobus con cui siamo partiti di buon’ora alla volta della Fiera di Rho.
L’allestimento del padiglione in cui si è svolta la giornata era impressionante per mezzi dispiegati e scenografie. Su tutto il colore verde, tinta “ufficiale” dell’evento. L’assemblea è corsa su binari tranquilli tra inteventi di Veltroni, Prodi e altri big, intervallati da contributi di persone normali, quelle stesse persone che noi in Piemonte abbiamo voluto coinvolgere nella costruzione del nuovo partito. Su tutti Viola De Nardi, giovane studentessa monzese che sale sul palco e dice “A noi giovani del PCI e della DC non frega nulla, è ora di guardare oltre”.
Poi in extremis, in zona Cesarini come si dice in gergo calcistico, la sorpresa. O possiamo chiamarlo blitz. Negli ultimi 5 minuti del suo intervento di replica, Veltroni mette ai voti un dispositivo in cui si elegge il vicesegretario (Franceschini), il tesoriere e si fissano le regole per costruire gli organismi territoriali. Il tutto fra la sorpresa generale dei delegati a cui non era stato consegnato neanche il testo del dispositivo. Una votazione al buio, insomma.
Infine, dulcis in fundo, sono state votate le tre commissioni che dovranno scrivere lo statuto, il programma e i valori del Partito Democratico: organismi da 100 persone la cui composizione è stata decisa non si sa bene da chi. E con somma sorpesa di noi torinesi, ecco spuntare “i soliti noti”, i soliti nomi all’interno delle commissioni. Come se a Torino e provincia la vera lista vincitrice non fosse stata “A sinistra per Veltroni”, come se non fosse successo nulla. Nomi decisi sulla base di un risultato forse desiderato ma non concretizzato, invece che scelti sulla base dei risultati effettivi delle primarie del 14 ottobre. A quel punto è scoppiata la nostra protesta e il nostro voto è stato contrario. Sono stato anche intervistato da Sky dove ho semplicemente detto quello che sta scritto nel titolo di questo post.
Nei prossimi giorni ci riuniremo e decideremo sulle nostre azioni future. Di certo la delusione è tanta.
Conclusione poco democratica per una giornata democratica, leggilo sul mio blog: http://t.co/SjrtG3crpu