“Il Corecom deve essere uno strumento di vigilanza e garanzia non un luogo di privilegio, mentre anche la nuova proposta di legge che il Pdl vorrebbe far passare nel collegato alla finanziaria regionale introduce, accanto a una riduzione meramente simbolica degli emolumenti, la possibilità di una rielezione, eliminando la norma che vietava “l’immediata rieleggibilità, presente invece nella legge nazionale”, è la denuncia del Consigliere regionale Andrea Stara, in merito alla gestione del Comitato Regionale per le Comunicazioni.
Il Vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Placido, che già nella precedente legislatura aveva presentato una modifica della legge che regola il Corecom, chiedendo la riduzione dei membri da 8 a 3, (ben prima che l’ultima finanziaria individuasse il limite massimo di 5 membri) il dimezzamento dei compensi attuali e il divieto di rieleggibilità. Ora Placido ci “riprova”: “Molte Regioni hanno già attuato la diminuzione del numero di componenti, mentre in Piemonte è davvero inaccettabile che su un budget di circa 800 mila euro più di 500 mila vadano per gli emolumenti degli otto componenti del consiglio di amministrazione. Nel mio emendamento propongo che l’ indennità mensili lorda sia di circa 3mila euro per il presidente e di 2mila per gli altri. E’ una battaglia di democrazia e di etica e parla chiaro la modalità con cui questo organismo chiude il quinquennio di mandato”. Il riferimento è alla serata organizzata per lunedì 27 nel salotto cittadino del Teatro Carignano. Un appuntamento che alle casse regionali costerà quasi 60 mila euro: circa 20 mila per la serata e altri 38 mila per il “cofanetto”con i 7 volumi che contengono cinque anni di attività del Comitato, accompagnati da dvd. “E’ un incontro istituzionale e andava fatto in sala consiglio – rilancia Stara – e il cofanetto è del tutto inutile e ridondante, dato che ormai tutto il materiale anche istituzionale viene fornito su file on line, a costi peraltro molto ridotti rispetto al cartaceo. Se davvero voleva essere un convegno nazionale avrebbe dovuto essere un confronto pubblico, dove era data la possibilità di interloquire al consiglio regionale, che è l’ente che elegge il Corecom”.
Stara e Placido guardano al futuro e sottolineano come “La scadenza del mandato dei Consiglieri del Corecom dovrebbe rappresentare l’occasione per un bilancio sull’attività di questo importante organismo di tutela e verifica nel campo delle telecomunicazioni e non l’occasione per mettere in mostra i lustrini e sperperare il denaro pubblico. Nella nomina dei nuovi componenti vigileremo sui requisiti previsti dalla legge, ovvero l’indipendenza da appartenenza politica. Ricordiamo che contro l’avvocato Procacci, legale personale di Cota e legale della Regione, nominato nel cda del Corecom, c’è un esposto alla Corte dei Conti ancora in sospeso dell’ottobre scorso dell’Associazione Adelaide Aglietta ”.
Stara e Placido ricordano:“Il Corecom dovrebbe acquisire dal Ministero delle telecomunicazioni importanti funzioni, come la definizione finale delle controversie riguardanti le Telecomunicazioni, l’istituzione del Registro degli operatori del settore e il monitoraggio, importantissimo, di tutti gli obblighi di programmazione sulla base di parametri della normativa nazionale. Le nuove funzioni sono già state delegate dal 2009 alla Calabria, Lazio, Lombardia, Toscana, Umbria, Provincia autonoma di Trento, Puglia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. Perché il Piemonte non ha ancora ricevuto queste deleghe?”. Il bando per la nomina dei consiglieri dovrà essere bandito al più tardi martedì 28 e dunque entro quella data il consiglio dovrà approvare le nuove norme. “E’ inaccettabile il ricatto che la maggioranza sta mettendo in atto: in cambio della norma sulla rieleggibilità sono disponibili a portare da subito i componenti da 8 a 5 e a ridurre lievemente i compensi”, denuncia senza mezzi termini Stara.