Mi trovo d’accordo con il sindaco Chiamaparino quando afferma che qualcuno vuole approffittare dell’occasione succulenta del debito di 300 milioni che il Comune ha con Iren. La stessa azienda ha richiesto che il comune le ceda la gestione di Smat (Acquedotto Municipale) e Amiat Trm (rifiuti-inceneritore), nonostante l’offerta da parte del Comune di un piano di rientro a lunga scadenza con versamenti periodici.
L’acqua deve rimare pubblica e non è possibile mettere nelle mani di Iren delle aziende pubbliche che in questo momento producono utili e bilanci sani (Smat ha programmato 1,3 miliardi di euro di investimenti nei prossimi anni).
Ricordo inoltre che l’art.71 bis dello Statuto di Palazzo Civico dice : ” la proprietà delle infrastrutture e delle reti del servizio idrico integrato è pubblica e inalienabile. La Città si impegna per garantire che la gestione del servizio idrico integrato sia effettuata esclusivamente mediante soggetti interamente pubblici.”
Infine nel consiglio di amministrazione di Iren siedono degli amministratori nominati dagli enti pubblici.
A questo punto mi chiedo se lavorino per tutelare gli interessi della collettività o per difendere operazioni corsare o piratesche.