Leggo dalla mailing list di Nexa e da Invisigot.
Domani, come ogni anno a Capodanno, migliaia di opere entreranno nel pubblico dominio, ovvero quel patrimonio collettivo di opere di ogni genere (romanzi, racconti, poesie, composizioni musicali, canzoni, dipinti, eccetera) che possono essere usate da chiunque per qualunque motivo senza chiedere permesso.
Alcuni esempi: Sigmund Freud, Alfonse Mucha, Papa Pio XI e William Butler Yeats – le cui opere, almeno in alcune giurisdizioni, entreranno finalmente nel pubblico dominio.
Quanto e’ importante il pubblico dominio per le nostre società?
Citando James Boyle:
Le nostre economia, la nostra democrazia, la nostra scienza, le nostre tradizioni di liberta’ di espressione e la nostra arte dipendono di piu’ da un pubblico dominio di materiale liberamente utilizzabile che da materiale coperto da diritti di proprieta’ intellettuale. Il pubblico dominio non e’ il residuo appiccicoso che rimane quando tutte le opere di valore sono state coperte da diritti di proprieta’. Il pubblico dominio e’ la miniera da dove estraiamo il materiale col quale costruiamo la nostra cultura. Anzi, rappresenta la maggior parte della nostra cultura
(The Public Domain: Enclosing the Commons of the Mind, Yale University Press, p.40f, 2008)
Quindi, per celebrare le migliaia di opere che domani (e poi ogni anno il 1 gennaio) entreranno nel pubblico dominio, Communia, la rete tematica europea sul pubblico dominio digitale (finanziata dall’Unione Europea) ha creato Public Domain, sito che offre informazioni e link utili.
Insieme ai festeggiamenti di fine anno, sarebbe bello celebrare il Giorno del Pubblico Dominio, diffondendo la URL del sito e condividendo online e offline opere finalmente libere.
Buon Anno a tutti!