Un cambio ai vertici dell’ASL2 di Torino – cambio fortemente voluto dal Presidente leghista Roberto Cota e che ha visto Giacomo Manuguerra diventare Commissario al posto di Giulio Fornero – che costerà molto caro ai cittadini piemontesi, sia in termini di efficienza che in termini di denaro pubblico visto il più che probabile ricorso di Fornero.
Se queste sono le premesse, dovremo aspettarci dall’attuale giunta una devastante politica regionale in materia sanitaria.
Se è vero che, secondo la normativa vigente, Il direttore amministrativo di un ASL debba essere persona di comprovata esperienza [qualificata attività di direzione tecnica o amministrativa in enti o strutture sanitarie pubbliche o private di media o grande dimensione] mi chiedo dove sia stato riscontrato questo fondamentale requisito nel curriculum vitae del dottor Flavio Nalesso, nominato nuovo direttore amministrativo dell’ASL2 il 13 settembre scorso proprio da Manuguerra.
A meno che l’essere stato dal 1995 al 1998 alle strette dipendenze dell’allora assessore regionale alla sanità, l’aennino Antonio D’Ambrosio, nella sua segreteria particolare o dal 1998 al 2000 nel gabinetto dell’allora sindaco di Chivasso di AN Andrea Fluttero o, ancora, amministratore delegato di società operanti nel settore dei servizi antincendio e della sicurezza sui luoghi di lavoro e referente di una ditta toscana, che fornisce beni e servizi, non siano stati ritenuti dalla giunta Cota requisiti non solo sufficienti ma anche e soprattutto conformi alla legge.
La qualificata attività di direzione di strutture sanitarie è, infatti, del tutto clamorosamente assente.
Per questo mi chiedo se siamo in presenza di una nomina in assenza dei requisiti di legge e a rischio penale a norma dell’art.323 del codice penale (abuso d’ufficio).
Chiederò su questo l’intervento della Procura e della Corte dei Conti e, in caso di assenza dei requisiti, che venga immediatamente sostituito il direttore amministrativo e, se questi sono i primi atti, verificata l’adeguatezza del commissario stesso.
Investirò della questione, inoltre, la commissione parlamentare competente.
Anche rispetto alla nomina del dottor Carlo Bono, quale nuovo direttore sanitario, andranno verificati attentamente percorsi, titoli e precedenti.
I primi atti di Giacomo Manuguerra in qualità di commissario ASL gettano un’ombra preoccupante sulla politica sanitaria dell’attuale giunta regionale, che pare premiare di più le appartenenze politiche che il merito e la legge.