Durante il fine settimana si è aperto il dibattito sull’opportunità di concedere Piazza Castello a Torino in occasione del cosiddetto “vaffa-day” organizzato dal comico Beppe Grillo per il prossimo 25 aprile.
Ho rilasciato alcune dichiarazioni a giornali locali e nazionali: il 25 aprile è un simbolo per la nostra Repubblica e la nostra Costituzione, grazie alla quale ognuno è libero di manifestare il proprio pensiero. Ma ritengo tuttavia inopportuno lo svolgimento dell’iniziativa di Grillo proprio in questa data, in una città come Torino, medaglia d’oro alla Resistenza.
Spero che si individui un altro giorno e un altro luogo della città.
Intanto Repubblica Torino ha indetto un sondaggio on line sull’argomento.
Buongiorno.
Mi chiamo Irene Pittatore, sono una videomaker torinese, mi occupo di comunicazione multimediale.
La sua posizione sulla questione ‘Vaffa day’ il 25 aprile è l’unica possibile, e va sostenuta.
Con Francesca Macrì rappresenterò il Piemonte in occasione della XIII edizione della Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo, settore Arti Applicate. Non intendo tacere in merito a questo problema, come non ho taciuto lo scorso novembre al verificarsi, a Torino, di un evento non dissimile dall’attuale. Presso le ex Carceri Nuove infatti, in un generico e acritico consenso collettivo, si è svolta una manifestazione ‘artistica’ che ha visto avvicendarsi più di 13.000 visitatori. Si tratta di ParatIIIssima 2007, organizzata da un gruppo di giovani professionisti che per il terzo anno ha proposto una mostra dedicata ad artisti, artigiani e designer provenienti da diversi paesi. In quale location? ‘Un luogo straordinario, pieno di ispirazione e di energia per creare una mostra collettiva’ (www.parassito.it), ovvero: le ex Carceri Nuove!
L’azione di forte dissenso che F. Macrì ed io abbiamo condotto, isolatamente, in quella sede, ha risposto al dovere di interrogarsi sul senso tralasciato e calpestato della Resistenza che lì dentro si è fatta, sull’opportunità di ingolfare un luogo di tortura e di morte con un’Aiazzone dell’Arte mal travestita di differenza, sulla responsabilità dell’ignoranza storica, della trascuratezza, di una acritica superficialità di pensiero. I bracci maschile e femminile del carcere sono stati trasformati, con tanto di manifesti, in ‘Fashion Park’, o ‘Nissan square’, con berline e giovani fanciulle piazzate all’ingresso del carcere. Dj set, salatini, concerti, danze. Nel nostro grido sofferto di contestazione, ci siamo prese fogli in faccia e insulti, da tutti, con rare eccezioni.
Sono una giovane artista, il mio desiderio è evidentemente quello di trovare sempre nuovi canali di espressione ed esposizione. Ma non a tutti i costi, non accanto alla cella dove Ignazio Vian col proprio sangue scrisse, per noi tutti, ‘Meglio morire che tradire’.
I giornali come da copione hanno cantato in pregevoli numeri il successo delle artissime fiere e parartissime, belle in quanto tali, in quanto onnicomprese sotto il cappello di arte contemporanea a Torino, di giovani coinvolti, di gente che bugia nella città dei bugianen.
IP
Buongiorno.
Mi chiamo Irene Pittatore, sono una videomaker torinese, mi occupo di comunicazione multimediale.
La sua posizione sulla questione ‘Vaffa day’ il 25 aprile è l’unica possibile, e va sostenuta.
Con Francesca Macrì rappresenterò il Piemonte in occasione della XIII edizione della Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo, settore Arti Applicate. Non intendo tacere in merito a questo problema, come non ho taciuto lo scorso novembre al verificarsi, a Torino, di un evento non dissimile dall’attuale. Presso le ex Carceri Nuove infatti, in un generico e acritico consenso collettivo, si è svolta una manifestazione ‘artistica’ che ha visto avvicendarsi più di 13.000 visitatori. Si tratta di ParatIIIssima 2007, organizzata da un gruppo di giovani professionisti che per il terzo anno ha proposto una mostra dedicata ad artisti, artigiani e designer provenienti da diversi paesi. In quale location? ‘Un luogo straordinario, pieno di ispirazione e di energia per creare una mostra collettiva’ (www.parassito.it), ovvero: le ex Carceri Nuove!
L’azione di forte dissenso che F. Macrì ed io abbiamo condotto, isolatamente, in quella sede, ha risposto al dovere di interrogarsi sul senso tralasciato e calpestato della Resistenza che lì dentro si è fatta, sull’opportunità di ingolfare un luogo di tortura e di morte con un’Aiazzone dell’Arte mal travestita di differenza, sulla responsabilità dell’ignoranza storica, della trascuratezza, di una acritica superficialità di pensiero. I bracci maschile e femminile del carcere sono stati trasformati, con tanto di manifesti, in ‘Fashion Park’, o ‘Nissan square’, con berline e giovani fanciulle piazzate all’ingresso del carcere. Dj set, salatini, concerti, danze. Nel nostro grido sofferto di contestazione, ci siamo prese fogli in faccia e insulti, da tutti, con rare eccezioni.
Sono una giovane artista, il mio desiderio è evidentemente quello di trovare sempre nuovi canali di espressione ed esposizione. Ma non a tutti i costi, non accanto alla cella dove Ignazio Vian col proprio sangue scrisse, per noi tutti, ‘Meglio morire che tradire’.
I giornali come da copione hanno cantato in pregevoli numeri il successo delle artissime fiere e parartissime, belle in quanto tali, in quanto onnicomprese sotto il cappello di arte contemporanea a Torino, di giovani coinvolti, di gente che bugia nella città dei bugianen.
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25 aprile e vaffa-day, leggilo sul mio blog: http://t.co/G3PBCTFCZT