Ieri sera sono intervenuto insieme a Nanni Salio del Centro Studi Sereno Regis e all’avvocato Bruno Segre, un giovane di 95 anni, che ha difeso nel corso della sua carriera centinaia di obiettori di coscienza (il primo nel 1949 divenne addirittura un caso internazionale) ha fatto come sempre un intervento ricco di entusiasmo civile e politico.
Il 15 dicembre 1972 lo Stato italiano riconosceva l’obiezione di coscienza. Assemblea Teatro, compagnia teatrale che opera da oltre quarant’anni in ambito culturale occupandosi non solo di teatro, ma anche di musica, di arte plastica, di fotografia, di ambiente, di diritti umani e di letteratura, realizzando eventi insoliti e abitando spazi inusuali, ricorda il diritto a non «fare la guerra» con lo spettacolo, andato in scena ieri sera, «Guerra e pace, ovvero l’obiezione di coscienza spiegata a mio fratello», presso il teatro Agnelli, con la regia di Lino Spadaro.
Lo spettacolo, creato in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, racconta un pezzo di storia d’Italia e affronta i temi della guerra e della pace nell’epoca attuale della democrazia esportata delle primavere arabe e di molti altri movimenti in altri paesi del mondo.
In foto Bruno Segre