Davanti al Consiglio regionale del Piemonte, manifestazione dei lavoratori del CSI, il Consorzio Sistema Informativo del Piemonte, dove lavorano più di mille persone, che rischiano il posto di lavoro. Per la seconda volta in pochi giorni, dopo Fnac, a parlare ai lavoratori con il megafono; il segno della crisi occupazionale che tocca la nostra città e la nostra regione. La più importante realtà piemontese e nazionale in ambito informatico. In contemporanea, nella competente commissione, presentati diversi emendamenti da destra a sinistra. Uno, della maggioranza di centro destra, che vuole chiudere il CSI, vendendolo ai privati, per poi aprire un’ennesima struttura (tale Agenzia per l’Innovazione), di cui non si sente affatto la necessità, con il compito di occuparsi di ICT e Telecomunicazioni; ed uno, significativo, del Partito Democratico, che, invece, ne conferma la natura pubblica e consortile, pur favorendo il coinvolgimento di soggetti privati. Esprimo grande preoccupazione per la sorte di questi lavoratori, che mi auguro non vadano a riempire l’elenco dei tanti altri, che hanno già perso il posto di lavoro. Mi batterò in ogni sede opportuna, per evitare che questo accada. Faro il possibile per contrastare questo progetto della Giunta regionale.
quale sarà il modo? è una sua posizione o del PD?
La mia posizione e quella del Partito Democratico sono la stessa, cosa, con sfumature ed intensità diverse. Come Partito Democratico faremo tutto ciò che è possibile per evitare un’ulteriore perdita di posti di lavoro.
e’ veramente incredibile. il comune non paga i suoi debiti al csi, la conseguenza è che si tagliano i posti di lavoro e si cerca di smantellare una struttura valida e vitale