Dopo la mia denuncia del 10 settembre, Cota e Cattaneo varano la Carta Etica.Chi firmerà i 18 articoli si impegna fra l’altro a non assumere nel suo staff parenti fino al quarto grado.
Si tratta di adesioni volontarie, perché il documento non ha valore di legge. Sul sito della Regione Piemonte infatti, oltre al testo integrale, verrà pubblicata la lista di tutti i politici che sottoscriveranno l’iniziativa.
Oltre a parentopoli la Carta vara anche una seri di norme per regolamentare le campagne elettorali, proibendo gli attacchi personali agli altri candidati, gli scambi e le promesse che vadano al di là della semplice persuasione. Fra i doveri c’è la rinuncia a incarichi che possano creare conflitti di interesse o impedimenti, il rifiuto dei doni tranne quelli «meramente simbolici», lo sforzo a contenere le spese di funzionamento dell’attività.
Il segretario del Pd Morgando invita Cota a sottoporre la carta etica al Presidente del Consiglio ed aggiungo io anche al Sindaco di Roma Francesco Alemanno, che assume 2.000 persone tra cui molti amici di amici in aziende municipalizzate.