Mentre Cota fa il paggetto veneto e regge il posacenere al suo “capo”, On. Umberto Bossi Ministro delle Riforme per il Federalismo, come testimoniato dalla foto pubblicata a La Stampa in data 9 novembre, oltre 6000 imprese piemontesi sono a rischio esondazione.
Di queste, 1000 sono a rischio gravissimo e Cota non si cura minimamente del pericolo oppure non ne è, colpevolmente, a conoscenza.
Invece di affrontare questi problemi concreti, preferisce andare a portare la solidarietà ai “fratelli veneti” colpiti dall’alluvione.
Siamo di fronte all’ennesima dimostrazione di disinteresse del Presidente della Giunta verso la sua Regione.
Non è mai in Consiglio per i lavori di aula, vede il Piemonte solo in cartolina e trascorre il suo tempo tra polente, pajate romane e comparsate televisive, spesso condite da caffè come l’ultima su Sky.
Se ha intenzione di fare il dirigente della Lega – o meglio, il vassallo di Bossi – a tempo pieno, si dimetta.
La scelta è legittima ma gli interessi del Piemonte vengono prima di tutto.